Dal 15 settembre 2008 al 7 / 8 ottobre 2008 in un momento in cui nessuno comprava nulla e tutti vendevano azioni Warren impiegava 13 miliardi di dollari (e altri 3 miliardi erano “committed to the dow” e saranno impiegati) per un totale di 16 miliardi.
Primo insegnamento: era pronto a comprare. Perchè si riserva sempre un significativo ammontare di liquidità pronta in tempi brevissimi, praticamente immediati, ad approfittare di un affare improvviso in cui la tempistica fa la differenza. Probabilmente come ammetterà lui stesso col senno di poi, in quella finestra del 15 settembre – 8 ottobre compra troppo velocemente, anzichè il contrario. Ma poco male, non si puo’ prevedere nei dettagli la precisa lunghezza temporale di un ribasso significativo o di una correzione del mercato. Nemmeno se ti chiami Buffett!
Secondo insegnamento: sapeva cosa comprare. Cioè aveva perfettamente da tempo in mente i conti ed i bilanci di anni di fondamentalmente ottimi “business”. Ed era certo che queste compagnie erano ancora fondamentalmente ottimi business e sulla loro robustezza avrebbero superato brillantemente la crisi, e cosi’ è stato.
Terzo insegnamento: basa le sue decisioni su fatti. Fatti che sono concreti e valutabili, e se ne frega delle opinioni altrui. Come egli stesso dice: “Se ti basi su fatti valutabili, non hai piu’ o meno ragione se 1.000 o 10.000 persone la pensano come te o non la pensano come te”. La realtà non cambia perchè gli altri ci danno ragione o ci danno torto. La realtà è li’, immutata. In un certo senso ci osserva e ci dice : “Mi sai tu osservare approfonditamente?” “Ti prendi il tempo e lo sforzo di analizzarmi a fondo per valutarmi correttamente?” . Saperlo fare fa la differenza tra il fare o meno un sacco di soldi. A quel punto assimilato cio’ anche noi potremmo dire: “And it all begins with a humble penny..”