Terza e ultima puntata su come e se si puo’ copiare i grandi maestri come Buffett. E’ chiaro: si deve , non si puo’. Non si deve pretendere di fare le identiche cose o paragonarsi a lui. Come non si deve pretendere di essere Bill Gates, o Steve Jobs, o Bach se si studia musica. Ma Bach lo si studia no? E piu’ lo studi piu’ avrai il meglio per trovare la tua strada nell’ambito della musica classica. Ed è cosi’ anche in “Graham and Doddsville”. L’intelligenza, l’emotività, l’uso che facciamo dei loro esempi è ovviamente affar nostro, e gli errori o le cattive interpretazioni sono nostri. Ma, con logica, buon senso, e senso soprattutto delle proporzioni, non si puo’ sbagliare. Si sbaglia quando si copia senza sapere cio’ che si sta copiando e facendo. Si sbaglia perchè quel fantastico speech del 1984 alla Columbia University di Buffett per il 50esimo del libro “Security Analysis” lo si legge poco, in fretta o una o due volte e basta, superficialmente. Leggetelo “multiple times”, soffermatevi riga per riga su alcuni passaggi chiave. Godetevelo quasi memorizzandolo. Sarà parte di voi, from the inside, quando ne avrete bisogno.