Nell’ estate del 1998 (o era il 1999?) ebbi la fortuna di scambiare un paio di battute con Pat Metheny (probabilmente uno dei piu’ grandi musicisti degli ultimi decenni) dopo un suo concerto a Testaccio a Roma, all’ex mattatoio. Ebbi anche la fortuna di non perdermi in “small talks” ma sfruttare i pochi minuti a quattrocchi per una domanda non stupida: quali erano le sue abitudini di “practice”, di studio quando era ventenne come ero io all’ epoca. Metheny mi disse due cose riassumibili cosi’: “always set a time” and “extra eye on details”.
La prima delle due la implementai subito con enormi vantaggi. Prima cominciavo una seduta di studio con un obiettivo (imparo questo oggi poi vediamo..) e come gli appuntamenti in Italia si comincia a quest’ora (forse) e non si sa quando si finisce, e come si va a finire. No, no no this is a definite no-no in America. E non solo non è American ma men che meno è mid-western e Metheny è del Kansas e si vede tutto. Lo vedi dalla passione e l’orgoglio di essere “hard-worker”, precisi e puntuali. E lo vedi dall’atteggiamento lovable, likable e disponibile (proprio come Warren Buffett) sempre col sorriso. (Infinitamente gentile, mi regalo’ pure un suo plettro coloratissimo col suo nome sopra).
La prima cosa that I will want to do da allora in poi è “always set a time”. Si lavora dalle 07.30 am alle 10.00 am e si fa questo. Dalle 10.15 alle 11.15 si fa quest’altro e dalle 11.15 alle 11.30 ci si prepara ad uscire per arrivare alle 11.45 al previsto appuntamento delle 12.00 con un midwestern anticipo di un quarto d’ora come “margin of safety” (road blocks, a flat tyre, whatever) e per arrivare calmi, safe and sound e pronti (magari con tempo che avanza per un caffè, convenevoli o review the paperwork se hai paperwork with you and so on so forth). Time is the most precious asset, è prezioso il tuo e quello degli altri. E’ una risorsa limitata, manca a tutti e tutti ne vorremmo di piu’. Rispettalo e lui ti rispetterà diceva coach Wooden (“Respect it and it will respect you” e io aggiungo “it will serve you”). Rispettarlo e’ segno di educazione e dimostra dare importanza agli altri che hanno un impegno con noi, ed è dare importanza a noi stessi, a quello che stiamo facendo. E se non dai importanza a quello che fai “è meglio che stai a casa” diceva il mio amico Karl Potter (anche se Karl era del New Jersey e non del midwest). Come ho insegnato a mio figlio che è highschooler ormai oggi : “non ti ho fornito una American Education per vederti arrivare puntuale, ma per vederti arrivare in anticipo, altrimenti ti lasciavo a Roma ad aspettare l’autobus o a scansare le buche”.
Fine anni novanta non ero ancora ossessionato da Buffett (la malattia comincerà per gradi nel 2004 ben 5 anni dopo) ma l’insegnamento “always set a time” è “pure Buffett” e mi ha aiutato da allora egregiamente e sempre alla ricerca del mio “real self”. Metterlo in pratica come insegnamento è una lunga strada e nell’arco di 25 anni ho fatto grandi progressi in cio’ che posso saper fare al meglio nella vita, sfruttando al meglio il tempo che mi è stato dato. Se mi ha portato a trovare una miniera di altri insegnamenti preziosi poche miglia a nord del Kansas, a Omaha Nebraska non è un caso.
Per chi volesse davvero immergersi in questi valori credo anche che un bel po’ ci si nasce. La passione non si crea, non si inventa artificialmente. Quando a 28 anni da agente immobiliare ero all’inizio e forse al culmine dell’entusiasmo per i miei primi risultati, lavorare anche il sabato era la mia felicità. Non sapevo certo che Buffett andava in giro di sabato mattina a 21 anni a bussare a Washington alle porte chiuse di GEICO (the insurance company) a pregare Lorimer Davidson, l’unico presente nel building insieme ad un janitor che gli apri’ la porta, di insegnarli tutto sul mondo delle assicurazioni. Quando dopo 4/5 ore di fila di domande Buffett finalmente se ne ando’ ringraziando enormemente Davidson per l’occasione e il suo tempo prezioso, Davidson gli disse: “puoi tornare ma non di sabato” e Buffett rispose ridendo “Ok, sure I’m sorry but we work in Omaha on saturdays”. (Inizio di una amicizia durata piu’ di mezzo secolo, Geico è stata comprata interamente da Buffett 43 anni dopo nel 1996.Con 4 miliardi di dollari in cambio dell’ultimo 50percento, la prima metà la compro’ gradualmente negli anni 70. ndr)
Sul secondo insegnamento di Metheny, “put an extra-eye on details” c’è talmente tanto da dire che ora “non c’è tempo”. Ma mi riservo un intero prossimo articolo perchè il concetto è “pivotal”. Non è un caso che gente come Steve Jobs o coach Wooden abbiano scritto pagine memorabili sull’importanza dei dettagli e delle piccole cose per ottenere le grandi cose.
Coach Wooden, grandissimo nell’efficienza di utilizzare il tempo anche lui (“ho 210 ore di allenamenti a disposizione a stagione, e cosi’ lo stesso i miei avversari. E’ come utilizzo ogni singolo minuto di queste 210 ore con i miei giocatori che farà la differenza in campo durante ogni game”) diceva:
“Success, not the devil is in the details”
Happy Investing!
Marco
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