Cari amici, Buffett students, partners,
la lettera di Warren di quest’anno ha ricevuto oltre i commenti di rito in generale anche qualche critica per la brevita’ e per quello che non c’e’ scritto, piu’ che per quello che c’e’ scritto. La critica di per se’ e’ inconsistente e futile perche’ dimostra di essere lontana da un keen understanding di quello che è lo spirito usuale della lettera agli shareholders, che soprattutto negli ultimi dieci anni e’ concentrato sulle linee guida generali and the “whole picture” piu’ che sui singoli eventi e risultati economici dei nostri businesses nel breve periodo.
Berkshire e’ in una fase diversa oggi da quello che era 50, 30 o anche 15 anni fa. I Valori sono gli stessi ed intatti ma l’evoluzione e l’ adattamento ai tempi sono stati costanti negli anni. Berkshire nel suo complesso e’ una “learning machine” come il suo CEO. Quindi nelle ultime lettere ribadire cio’ che di unico ha fatto Berkshire in piu’ di mezzo secolo di storia e’ la conferma della nostra peculiarita’. E non solo è utile “for the time being”, ma soprattutto in chiave futura. Berkshire non ha una “finish line” e capire cosa ha fatto la differenza in un successo cosi’ grande e’ fondamentale per continuare a tramandare la “cultura” Berkshire. E’ anche uno dei motivi di questo articolo in italiano. Espandere i valori Berkshire, non solo manageriali e di gestione del capitale fuori da “corporate America” non puo’ che essere beneficial. Non c’e’ downside a mio parere e se ben interpretati i valori che hanno prevalso in Berkshire sono super utili anche per i piccoli businesses. Nonetheless hanno preziosa applicability in altri settori importanti della vita in generale.
Quindi vediamo perche’ the “letter is a good letter” anche quest’anno allo scoccare della campana dei 93 anni ad agosto per il nostro CEO, chairman and risk-manager. Tutti e tre i ruoli in uno, al modico salario bloccato di 100,000 dollari l’anno. (+301,000 dollari in spese di sicurezza personale se vogliamo essere speciosi). Trovatemi un altro CEO di una holding da 660 miliardi di dollari con lo stesso salary. Sarà come trovare un billionaire che vive nella stessa casa da piu’ di 60 anni…
“THE DISPOSITION OF MONEY UNMASKS HUMANS”
Solo una persona con un limitato range di competenze sia finanziarie che di vita puo’ dirvi che i soldi da soli fanno la felicità. La libertà di fare molte cose, di comprare il tempo proprio od altrui per ottenere servizi o beni sono cio’ che il denaro ti consente. Persino ottenere maggiore salute e benessere attraverso una migliore dieta, un personal trainer o migliori cliniche, sono tutte leve che il denaro aziona efficacemente. Ma avere uno scopo, una missione o una passione cosi’ grande che ti fa saltare giu’ dal letto la mattina e ti riempie la vita; amare ed essere amati, avere un “purpose” sono leve che il denaro non puo’ azionare. It’s “heart makes a difference” e i monies devono essere servitori del cuore e non viceversa. Se volete essere come Buffett delle persone felici, il cui livello di stress è pari a zero, non basta essere dei grandi money manager: dovete saper azionare bene le leve della vita. Ribadire quest’anno la qualità di noi shareholders nel non cercare frequentemente “look-at-me” assets o accumulazioni dinastiche di capitali per figli regardless dei loro meriti, è cio’ che mi aspetto sempre da Warren.
Questo blog inizia con “the giving pledge” e il cerchio si chiuderà un giorno con la restituzione dei nostri sforzi ad un domani migliore, ad una società migliore, ad un paese migliore. E’ per questo che viviamo in America ed è per questo che Berkshire è un fenomeno dalle caratteristiche prettamente americane. Spero però, come sta accadendo negli ultimi anni, il fenomeno and the “good cult” si possa continuare ad espandere. Espandere the “Cult” significa espandere the “Culture” in altri paesi del mondo, in altre società.
LA FASE MATURA, Inactivity is profitability
La lettera di quest’anno è piu’ breve perchè rispecchia uno stato maturo ormai di Berkshire Hathaway. A state of mind piu’ che uno stato del business riferito ai meri dati dell’ultimo anno o addirittura dell’ultimo quarter.
E’ vero, la lettera dice cose che lo studente attento e di lunga data già sa e si ripete e si ripete. And So What? Non sono una miniera sufficiente di lezioni, le lettere precedenti dagli anni 50 (i tempi della Buffett partnership) ad oggi? Non è quella Università del Business che ci contraddistingue e da cui attingiamo da anni e anni? C’è tutto nelle lettere. Quello che non vediamo o leggiamo è cio’ che doverosamente dobbiamo aggiungere noi ! Per guadagnarci la stima che Warren e Charlie ci regalano continuando a lavorare per noi a 93 e 99 anni suonati. Alleghany è “pure Buffett” come operazione al punto che parla da sola. Aggiunge altro float e quindi una ulteriore “inattività” e altro cash che ci costringe ad una crescita lenta che tutti noi accettiamo ben volentieri in cambio dei valori solidi in cui crediamo
THE SECRET SAUCE
La ricetta segreta peculiare di Berkshire negli ultimi 58 anni è ben spiegata. A noi tutti piacciono i businesses comprati “outright” e che controlliamo al 100percento. Il portafoglio di securities in aggiunta è vasto a causa della enorme quantità di denaro da investire. Warren spega bene di nuovo come questa enorme “capacity” alla fine sia dovuta a circa 12 grandi fondamentali decisioni in 58 anni. Una magnifica, non ordinaria idea di investimento ogni 5 anni è sufficiente se ben ponderata, valutata ed eseguita. Non è cio’ che il metodo Buffett ha sempre predicato? Facile scordarselo quando i migliori di noi cercano di limitarsi allo stesso metodo con una “punch card” di una o due buone decisioni ogni 2 o 3 anni, e magari riuscirci. “Emulare” anche goffamente è sempre meglio che copiare male o “innovare peggio”.
My biggest takeaway dalla lettera, anche se sembra dire niente di nuovo, potrebbe essere già questo. Riuscire a dire tanti tanti piu’ no per 5 anni ed essere cosi’ “shrewd” e paziente da trovare un investimento in questo modo davvero meraviglioso e permanente. Come Berkshire. Scoprire da qualche parte in una azienda un “unpredictable value creation”. Per noi “Buffett Students” è :
facile a dirsi, difficilissimo a farsi e impossibile non provarci.
CONCLUSIONS AND MORE-TO-THAT
Sun is shining, water is shimmering oggi in Naples Florida e vi saluto con words of wisdom finali che non possono essere le mie se voglio fare bella figura! Enjoy!
Q.: “What’s the single most important thing that you have learnt about investing over the past three quarters of a century?”
A. ““PATIENCE”
PHIL LORD CARRET(1896 – 1998)
“The World is full of foolish gamblers, and they will not do as well as the patient investor”
CHARLES T. MUNGER
Lastly I must give credit for some of my thoughts in this article about money, love and purpose in life to Lawrence Yeo. In his blog “moretothat.com” you’ll find an article “the levers that money can’t pull” that reflects in a better-written english than mine what I always thought about money since probably I read a book in 1996 by R. Bellah “Habits of the heart”.
I remember it was part of the readings of my english exam at Sociology in Rome, Italy. It was 7 years before 2003 when i started my long journey as a Buffett Disciple. I never forgot about that book and said to myself that piling up money without thinking about “Why”? and without putting Love and Purpose first in Life, simply makes no sense in the end.
I suggest you to read Lawrence’s blog “more to that” and the mentioned article. Me and Lawrence exchanged some thoughts in an email one year ago or so and even if I never met him in person I think he is a terrific guy. His blog is sooo much better than mine and you will learn more from him than from listening to me. So go there. Plus he’s from LA, and since California is the first state I rented an apt and had a life in this country in 2003 and 2004 I consider myself a LA boy and I feel a special bond with people from CA.
To my mind and heart those are the things that will make you happy when you sit down alone and think about who you are and what you have accomplished. Hence I can’t refrain from adding that the simple thought that a fellow italian (that runs around Milan to coach people about finance dressed on with an orange sweater) wrote a book “I soldi fanno la felicità” (translated : “Money will make you happy”) is disgusting to me.
The existence of such a title is awkward. I will never buy the book, I will never read it and I suggest my friends in Italy to do the same.
You can’t judge a book by its cover but you can judge a book from its title (“You can be a stock market genius” by Joel Greenblat is the famous exception because it’s a good book even though the title sucks and Joel knows it and chose it on purpose).
Spring is here, Stay Happy!
Happy Investing,
Marco Turco
I look forward to hearing from you at:
marco@blikebuffett.com