Risposta, alla domanda n.1 sullo stato complessivo del “mercato” (americano):
Sul WSJ di venerdi’ scorso 16 agosto James Mackintosh scrive “The Market is missing its Margin of Safety”.
Non mi soffermo sui tre parametri che usa per definire il livello dei prezzi attuali alto, o abbastanza alto, almeno da perdere, come dice nel titolo, un margine di sicurezza per chi compra adesso magari un index fund che rispecchi l’S&P 500 nella sua interezza.
I dati sono li’ fuori a tonnellate, se pensate che analizzarli tutti sia la strada per arrivare ad una conclusione su cosa e come investire, call me out! Non è un gioco che aiuta a valutare singoli business. E’ ovvio che ne tengo conto a livello generale, ma per il problema di scopo di arrivare ad individuare aziende che siano disponibili sul mercato ad un prezzo ragionevole e con caratteristiche di business invitanti, i dati macroeconomici e del mercato azionario nella sua “totalità” non mi aiutano piu’ di tanto.
The “ever present bargain” è molto piu’ difficile da trovare e i businesses meravigliosi, almeno quelli noti, non sono piu’ a buon prezzo da un pezzo. E’ sbagliato “aggiungere” ad essi a livelli alti di prezzo? O è sempre meglio che rischiare un “underdog” da prospetti futuri piu’ difficili da valutare?
All’ investitore intelligente l’arduo compito di rispondere con una appropriata allocazione del suo capitale. Io trovo che i “bargains” attuali siano di mediocre qualità e quindi da prendere davvero con le molle. In questo senso, uno sguardo, per chi puo’ su mercati internazionali, con economie e borse in stati “meno maturi” di Wall Street, puo’ essere una strategia molto profittevole sul lungo termine.
Vedremo. WAITING è spesso il momento in cui si fanno i soldi del futuro, piu’ che buying and selling. Una considerazione è certa: fare il portfolio manager oggi e’ quanto mai difficile ed elaborato. Bisogna guardarsi attorno e studiare ancora piu’ di prima per capire i tempi che cambiano. Le regole di base per noi “value investors” sono sempre le stesse, the woodwork, i principi e i valori. Ma come applicarli è la nuova sfida del secolo in corso.
C’è un mucchio di gente e giovani preparati “on the street”, la competizione è cresciuta, la percentuale e la quantità di soldi dedicati al mercato azionario sono cresciuti, le opportunità “evidenti” rinsecchite. Il giovane Buffett dentro o fuori di noi, oggi ha bisogno di sfogliare non solo l’intero “Moodys Manual” ma l’intero mondo che ci circonda, per filtrarlo con occhi vecchi e nuovi.
Le opportunità per le menti pronte ci saranno. La sfida piu’ ardua rende l’impresa ancora piu’ affascinante. Chi pensa la montagna sia troppo alta da scalare, è meglio non scriva pillole di investimento, ma le “prescriva” ai clienti con l’unico scopo di qualche commissione.
Stay Strong!
Truly Yours,
Marco Turco
marco@blikebuffett.com