Intendiamoci, io sono un naturale “hard worker” e non ho nulla contro i grandi lavoratori. Non parliamo di questo. Io vorrei sottolineare come l’iperattività forzata non porti i risultati che si crede. Se lavoro molto è perchè forse non lavoro mai. Investo con coraggio del tempo a trovare cio’ che soddisfa la mia natura. Persisto a concentrarmi seriamente su cio’ che mi riesce meglio e mi piace fare e lascio perdere il resto. O almeno ci provo. Ci ho messo anni per riuscirci. Odio per esempio il bricolage ed i lavori manuali. Perchè dovrei imparare a farli (male) togliendo il lavoro ad un bravo handyman? E’ facile solo a dirsi, infatti la maggior parte delle persone perde questa concentrazione e spreca la vita attendendo la fine del supplizio quotidiano che sopporta dal lunedi’ al venerdi’. Spendere 5 giorni per guadagnarne 2 non mi sembra un “good arbitrage”. L’attesa della pensione è un’altra tragedia che non condivido.
Piu’ che il lusso, il denaro, la capacità di comprare “comforts”, nella vita gioca a favore della felicita’ un genuino, quotidiano entusiasmo svincolato dal “dovere”. Senza poter scegliere di essere inattivi e senza la giusta distanza da troppi stimoli esterni è difficile rimanere concentrati sulle cose o sulle persone realmente importanti per noi. Trovate il tempo per rifletterci…
(..continua..)
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