In difesa di Buffett? Berkshire is a Spirit …
Ma ne ha bisogno? Non scherziamo. Mi sento in dovere però di rispondere agli amici italiani che pensano che Buffett abbia perso il tocco magico or “something of the sort”… Qualcuno mi ha addirittura telefonato qui in America, preoccupato.
Sto leggendo “The Patriarch” by David Nasaw, biografia di Joseph P. Kennedy, il padre di JFK. Uno stock-picker di rara lungimiranza. In un arco di poco meno di 20 anni ne ha sbagliate poche, anzi nessuna! Un “Oracle”, che ha venduto prima della Big Depression quasi vaticinando il crollo ed uno dei pochi a continuare a creare “ventures” di successo in campi molto differenti fra di loro nei successivi anni fino a diventare il primo chairman della SEC chiamato da Roosvelt nel 1934.
Ora stiamo parlando di 2 o quasi 3 decadi di risultati eccezionali di una business mind prodigiosa. Ma, tranne il profitto, a volte molto mordi e fuggi, una vera filosofia di investimento capace di durare 70 anni non c’era in lui. E’ stato un grande e ha vissuto e prosperato in tempi turbolenti (a dir poco). Ma, nessuno, e dico nessuno puo’ vantare un curriculum di risultati ed una creazione di ricchezza continua come Berkshire Hathaway e Warren Buffett ( e Munger). Berkshire è una famiglia. Una condivisione di principi e valori di base prima di tutto . Essi permeano la vita dei businesses che BRK possiede e permeano i loro managements in modo totale. La qualità e la dedizione dei managers di un cosi’ vasto assembramento di businesses è semplicemente un evento unico in “corporate America” ed a livello globale. E nessuno è riuscito a copiare od imitare con risultati vagamente accettabili cio’ che Berkshire sotto la guida di Buffett fa da circa 55 anni.
La qualità degli shareholders va di pari passo. Berkshire attrae persone che si sentono proprietarie fino in fondo con lo stesso atteggiamento con cui trattano il proprio business di proprietà, la propria casa, i valori che vogliono tramandare ai propri figli. Gente che vota al 98percento di maggioranza di non volere un dividendo perchè è valso sempre di piu’ re-investirlo nel futuro. The Magic of Compounding. Value investing versus speculation rende Berkshire uno stile, un come, piu’ che un qualcosa. Gli azionisti BRK hanno nel proprio Dna una visione della vita simile e non mi sento di essere “too extreme” dicendo questo. “Every good Investment is a Value Investment by definition”!
Errori ne facciamo tutti. Warren sbaglia quando non segue Warren. Nel 1996 usciti indenni a fatica dal mondo delle Airlines, promise di avere in tasca un numero stile “alcolisti anonimi” da chiamare prima di ricadere nell’errore di investire nelle Airlines “again”. Quanti altri billions ha fatto dal 1996 ad oggi Buffett muovendo verso l’alto un portafoglio enorme! Chi è in grado di muovere in maniera significativa e costante un oceano di liquidità arrivato a 128 miliardi di dollari. Muovere l’asticella o caricare il “fucile da elefanti” di Buffett è un gioco solo per Buffett!
Chi ride di Maradona che inciampa per un attimo sul pallone, guardasse le cifre del suo portafoglio titoli (anche se sono molti milioni..), poi i propri risultati dal 1951 (partiamo dall’impiego con Graham per convenzione) e tornasse al campo di bocce. Sul prato verde io preferisco a palleggiare con i miei soldi un quasi 90enne, sempre sul pezzo, “up and running”, from Omaha, Nebraska.
Buona Domenica!